Soveria Simeri, XVIII secolo. La Calabria è divisa in due aree, Ulteriore e Citeriore. La vita scorre stanca, logora e ricca di stenti in una società contadina dedita al lavoro, alla famiglia ed osservante, talvolta in modo morboso, della religione. In tale contesto si svolgono le vicende di Cecilia Faragò, ultima donna ingiustamente accusata di stregoneria che dopo aver combattuto contro vicende giudiziarie e maldicenze, grazie alla difesa di un giovane avvocato catanzarese verrà assolta. Il suo caso giungerà fino al Re Ferdinando, il quale nel 1770 abolirà il reato di stregoneria nel Regno delle Due Sicilie.