Nel XVIII secolo la Calabria è suddivisa in due aree, Ulteriore e Citeriore. La vita scorre vita stanca, logora e carica di stenti con una società per lo più a carattere contadino, dedita al lavoro, alla famiglia ed osservante della religione. I grandi proprietari, tra i quali la Chiesa, si contrapponevano ad una massa che viveva in povertà e nella quale la sottomissione femminile rendeva terreno fertile all’attecchirsi di credenze e superstizioni popolari. In tale contesto viveva anche la popolazione di Soveria Simeri, borgo racchiuso tra il mar Ionio e la Presila catanzarese.